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autore
brano
 
Cicerone
De amicitia, 28
 
originale
 
[28] Nihil est enim virtute amabilius, nihil quod magis adliciat ad diligendum, quippe cum propter virtutem et probitatem etiam eos, quos numquam vidimus, quodam modo diligamus. Quis est qui C. Fabrici, M'. Curi non cum caritate aliqua benevola memoriam usurpet, quos numquam viderit? quis autem est, qui Tarquinium Superbum, qui Sp. Cassium, Sp. Maelium non oderit? Cum duobus ducibus de imperio in Italia est decertatum, Pyrrho et Hannibale; ab altero propter probitatem eius non nimis alienos animos habemus, alterum propter crudelitatem semper haec civitas oderit.
 
traduzione
 
28 Niente ? pi? amabile della virt?, niente spinge di pi? a voler bene, se ? vero che proprio per la loro virt? e moralit? ci sono care, in un certo senso, anche persone che non abbiamo mai visto. Chi non si ricorda con stima e affetto di Caio Fabrizio e Manlio Curio, pur non avendoli mai visti? Chi, invece, non odia Tarquinio il Superbo, Spurio Cassio e Spurio Melio? Contro due condottieri abbiamo combattuto per la supremazia in Italia: Pirro e Annibale. Il primo, per la sua onest?, non lo detestiamo sino in fondo, ma il secondo, per la sua crudelt?, Roma lo odier? in eterno.
 

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